Migrantour è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea che mette in
relazione turismo, migrazioni e città. Le città coinvolte in questo progetto
sono moltissime: Milano, Roma, Torino, Firenze, Genova, Napoli, Bologna,
Parigi, Lisbona, Marsiglia...
Il perno a cui gira intorno Migrantour sono le passeggiate interculturali, ovvero dei percorsi che vanno alla scoperta dei luoghi multiculturali all’interno delle città. Le guide, provenienti da diverse parti del mondo, si propongono di accompagnare le persone a visitare alcune zone della città in cui le diverse culture si incontrano, raccontando le loro esperienze e i loro ricordi (per comprendere meglio consiglio la visione del video "Migrantour: il mondo in città").
Ogni città, partendo da questa esperienza, ha poi sviluppato una serie di iniziative come manifestazioni culturali, workshop e laboratori, che hanno aggiunto stimoli interessanti a questo progetto multiculturale.
A presentare il progetto è Francesco Vietti, il quale spiega come lo spazio urbano si ritrovi ad essere negoziato all’interno di diverse forme di mobilità, come il turismo e le migrazioni, trovando un punto di incontro nel concetto di patrimonio culturale. Si delinea così la questione principale: “Il patrimonio culturale migrante può essere oggetto di un’esperienza turistica?”. Per le associazioni e i partner del progetto Migrantour la risposta è affermativa.
Secondo l’associazione Renovar a Mouraria (Portogallo), Migrantour è anche uno strumento per lo sviluppo locale. Nel 2012 Mouraria è stata protagonista di un rinnovamento urbano, che ha portato però ad una eccessiva speculazione e gentrificazione. Collaborando con il progetto Migrantour, Renovar a Mouraria vuole promuovere l’arte e la cultura di questa città con eventi musicali e gastronomici, ma anche migliorare i servizi per la comunità e l’integrazione sociale attraverso corsi di lingua e un giornale locale.
Il progetto Migrantour è sostenuto anche da agenzie di turismo responsabile come Bastina Voyages (Francia) e Viaggi Solidali (Torino). Spesso i turisti sentono il desiderio di immergersi nella cultura di altri paesi, ma non pensano a come la propria città possa nascondere tesori provenienti da paesi lontani. Enrico Marletto, responsabile di Viaggi Solidali, spiega quali sono i risvolti commerciali di questo progetto. I principali destinatari sono le scuole, tuttavia si sta cercando di comprendere quali possano essere ulteriori utenti.
L’associazione Alter Brussels, con l’intervento di Fatima, pone l'attenzione sul diverso ruolo dei migranti e sulla loro cittandinanza attiva. Quello che viene raccontato all’interno delle passeggiate, è infatti frutto del punto di vista dei migranti stessi.
Il progetto presenta anche un profondo legame con l’antropologia, come
spiega Jana di Terravera (Lubjana). Jana ha fondato un’associazione di antropologhe che si occupa di far incontrare
migranti e artisti per incrementare la condivisione di competenze, la
trasmissione di conoscenze e valorizzare i talenti.Il perno a cui gira intorno Migrantour sono le passeggiate interculturali, ovvero dei percorsi che vanno alla scoperta dei luoghi multiculturali all’interno delle città. Le guide, provenienti da diverse parti del mondo, si propongono di accompagnare le persone a visitare alcune zone della città in cui le diverse culture si incontrano, raccontando le loro esperienze e i loro ricordi (per comprendere meglio consiglio la visione del video "Migrantour: il mondo in città").
Ogni città, partendo da questa esperienza, ha poi sviluppato una serie di iniziative come manifestazioni culturali, workshop e laboratori, che hanno aggiunto stimoli interessanti a questo progetto multiculturale.
A presentare il progetto è Francesco Vietti, il quale spiega come lo spazio urbano si ritrovi ad essere negoziato all’interno di diverse forme di mobilità, come il turismo e le migrazioni, trovando un punto di incontro nel concetto di patrimonio culturale. Si delinea così la questione principale: “Il patrimonio culturale migrante può essere oggetto di un’esperienza turistica?”. Per le associazioni e i partner del progetto Migrantour la risposta è affermativa.
Secondo l’associazione Renovar a Mouraria (Portogallo), Migrantour è anche uno strumento per lo sviluppo locale. Nel 2012 Mouraria è stata protagonista di un rinnovamento urbano, che ha portato però ad una eccessiva speculazione e gentrificazione. Collaborando con il progetto Migrantour, Renovar a Mouraria vuole promuovere l’arte e la cultura di questa città con eventi musicali e gastronomici, ma anche migliorare i servizi per la comunità e l’integrazione sociale attraverso corsi di lingua e un giornale locale.
Il progetto Migrantour è sostenuto anche da agenzie di turismo responsabile come Bastina Voyages (Francia) e Viaggi Solidali (Torino). Spesso i turisti sentono il desiderio di immergersi nella cultura di altri paesi, ma non pensano a come la propria città possa nascondere tesori provenienti da paesi lontani. Enrico Marletto, responsabile di Viaggi Solidali, spiega quali sono i risvolti commerciali di questo progetto. I principali destinatari sono le scuole, tuttavia si sta cercando di comprendere quali possano essere ulteriori utenti.
L’associazione Alter Brussels, con l’intervento di Fatima, pone l'attenzione sul diverso ruolo dei migranti e sulla loro cittandinanza attiva. Quello che viene raccontato all’interno delle passeggiate, è infatti frutto del punto di vista dei migranti stessi.
Tutte queste testimonianze, raccolgono le esperienze peculiari di alcuni partner del progetto Migrantour evidenziando come ognuno di loro abbia contribuito a renderlo un progetto multiforme e in continua evoluzione.
Come afferma Sara Marazzini di FondazioneACRA-CCS, nei prossimi due anni a partire dal neonato progetto New Roots, si cercherà di coinvolgere in modo attivo nel Migrantour anche coloro che sono appena arrivati in Italia e i richiedenti asilo. In questo modo, si vuole aiutare queste persone ad accrescere il loro senso di appartenenza e a prendere confidenza con lo spazio urbano ancora sconosciuto. Gli obiettivi futuri saranno quelli di capire come questo progetto potrà essere organizzato nel modo migliore.