DACSdiaries ospita qui di seguito il primo post a cura degli studenti del Corso di laurea magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche dell'Università di Milano Bicocca. Ne sono autori: Paolo Molteni, Serena Saligari e Giulia Canzi, che ringraziamo!
Lo scorso 18 aprile si è tenuto presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca un incontro sui percorsi di studio, ricerca e formazione post-laurea rivolto a noi studenti della magistrale e organizzato in collaborazione col DACS – Dottorato di Antropologia Culturale e Sociale della Bicocca. Le tematiche affrontate in questo appuntamento possono essere riassunte in tre aree principali: il dottorato di antropologia e il modo in cui ci si deve preparare per affrontare il passaggio dalla magistrale a questo percorso di studio; la stesura di un articolo scientifico e il processo di selezione attuato dalle redazioni di riviste del settore; l'antropologia e il mondo del lavoro, concentrandosi sui risvolti pratici dell’antropologia applicata.
Il primo punto è stato sviluppato grazie all'intervento della professoressa Alice Bellagamba; il secondo è stato invece discusso dalla professoressa Alessandra Brivio, che è anche redattrice della rivista scientifica Antropologia; il terzo tema è stato trattato da Marco Traversari, responsabile del Laboratorio Antropologia e mondo del lavoro e dell’ufficio Politiche Attive. Ad essi si sono aggiunti gli interventi del professor Ivan Bargna, del tutor del DACS Francesco Vietti e di alcuni tra i dottorandi.
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Dopo aver nominato una serie di riviste antropologiche catalogate in Italia come "riviste A" - tra cui Antropologia, ANUAC, Lares, Antropologia Museale, Archivio Antropologico Mediterraneo e DADA - sono state spiegate le dinamiche attraverso cui viene valutato se un articolo è pubblicabile oppure no: dopo una prima selezione da parte della redazione della rivista, il testo viene inviato a due revisori esterni specializzati sul tema che devono dare un giudizio autonomo e suggerire eventuali correzioni. Qui emerge la centralità della negoziazione, con un ruolo di labor limae utile ad accordare il proprio discorso con gli interessi dell'accademia. Tale lavoro, tuttavia, è lungo e può passare molto tempo prima che un articolo venga pubblicato. Pertanto, per poter effettuare un primo confronto con altri antropologi, può essere utile partecipare a conferenze e incontri, in cui esporre la propria tesi e i propri ambiti di ricerca al fine rielaborarli e ridiscuterli. La professoressa Brivio ci ha consigliato di iniziare a cimentarci con la scrittura di recensioni di libri, articoli e altri lavori antropologici prima di passare all’esposizione delle nostre idee e di provare a proporsi, almeno per i primi tempi, a riviste non di prima classe. Da quest'ultimo suggerimento è emerso come, in passato, la facoltà magistrale avesse una rivista di antropologia gestita dagli studenti. Questo ricordo è stato anche un momento di critica verso noi studenti, tacciati di essere poco comunitari e molto individualisti: le attività svolte grazie alla rappresentanza studentesca, oggi più che mai, vengono poco prese come opportunità.
Infine, l’intervento del professor Traversari era volto a presentare l’Ufficio per le Politiche Attive, che si occupa di fornire agli studenti un supporto sia didattico che personale per lo sviluppo dei propri interessi e delle proprie attitudini. L’ufficio è aperto il giovedì dalle 15.30 alle 17.30 e si propone di dare consigli mirati riguardo la stesura della tesi, gli ambiti di ricerca, la ricerca di lavoro in ambito antropologico, i percorsi di studio post laurea.
Il laboratorio da lui tenuto, Antropologia e mondo del lavoro, che può essere scelto dagli studenti del 2° anno per l’acquisizione dei crediti Altre conoscenze, cerca di presentare alcuni campi di applicazione dell’Antropologia alternativi alla ricerca accademica, tra cui il mondo dell’insegnamento, del marketing, dell’educazione.
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