L’antropologia può contribuire a
migliorare la vita delle persone? Può
aiutarci a meglio comprendere il mondo in cui viviamo e favorire la risoluzione
pratica dei problemi che affliggono la nostra quotidianità e le nostre società?
Queste sono alcune delle domande che hanno attraversato i numerosi eventi, le
tavole rotonde, i laboratori, le passeggiate organizzati da antropologi e
antropologhe italiane in occasione della prima edizione italiana del World Anthropology Day (WAD). Il WAD è un’iniziativa
promossa da alcuni anni a livello internazionale dall'American Anthropological Association per mostrare l’importanza e
l’utilità del sapere antropologico e il 21
febbraio 2019 è stato celebrato per
la prima volta anche in Italia, a Milano.
L’iniziativa,
patrocinata dal Comune di Milano, è
stata promossa dal Corso di Laurea Magistrale
in Scienze Antropologiche ed Etnologiche in collaborazione con il Dottorato di Antropologia Culturale e
Sociale dell’Università di Milano Bicocca e realizzata con il sostegno del
Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” e della Scuola
di Dottorato dell’Università di Milano Bicocca. Il
coordinamento è stato curato di Ivan
Bargna; la progettazione e l’organizzazione hanno visto coinvolti Ivan Bargna,
Laura Menin, Giacomo Pozzi, Giovanna Santanera e Francesco Vietti.
L’obiettivo
è stato quello di mostrare il volto pubblico
dell’antropologia, le sue applicazioni
concrete, presentando esempi virtuosi di attività svolte sul territorio e
fornendo nel contempo l’occasione per generarne di nuove. Si è trattato di un’occasione per familiarizzare con il lavoro che
gli antropologi svolgono insieme a operatori sociali, associazioni,
professionisti, istituzioni negli ambiti più diversi, perché ciascuno possa
trarne vantaggio.
L’evento
ha coinvolto oltre 30 partner, tra
cui la Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA), la Associazione
Nazionale Professionale Italiana di Antropologia (ANPIA), l’Università degli
Studi di Milano e numerose associazioni culturali, organizzazioni non
governative e istituzioni museali (da Fondazione ACRA a Medici con l’Africa
CUAMM, da ActionAid a MUDEC - Museo delle Culture) che da anni collaborano con
antropologi e antropologhe sul territorio cittadino e non solo. Abbiamo così
mostrato in modo molto evidente come l’antropologia non sia praticata solo in
università, ma costituisca una risorsa
in ogni ambito sociale e nel mondo del lavoro: una presenza capillare, ma forse ancora
poco visibile.
Il WAD2019
ha avuto un’anteprima il 20
febbraio, che ha riguardato in particolare l’inaugurazione dell’unica iniziativa
svolta presso la sede dell’Università di Milano Bicocca: la mostra fotografica “Il mondo dell’antropologia”, dedicata alle
immagini scattate sul campo di ricerca dai giovani antropologi in formazione.
La giornata del 21 febbraio si è aperta ufficialmente con la tavola rotonda "Il volto pubblico dell'antropologia" alla Fabbrica del Vapore che che ha visto l’intervento, tra gli altri, dell’Assessore alla Cultura del Comune di
Milano, Filippo del Corno. Insieme ai rappresentanti delle associazioni antropologiche, dirigenti
del comune e del mondo delle imprese
si è discusso delle diverse opportunità e modalità attraverso cui
l’antropologia può dialogare in modo fruttuoso con le parti sociali. All’evento
ha partecipato un pubblico di oltre 120 persone.
Durante
il corso della giornata, sono stati organizzati trentadue eventi gratuiti
disseminati in tutta la città di Milano grazie al supporto logistico di 20 volontari, principalmente studenti
del Corso di Laurea Magistrale in Scienze antropologiche ed Etnologiche e
dottorande/i del Dottorato in Antropologia culturale e sociale. Tali eventi
– suddivisi in Incontri, Passeggiate antropologiche e Laboratori – hanno avuto una buona
partecipazione di pubblico (da una decina a oltre 50 partecipanti a seconda dei
casi) e hanno toccato una grande varietà
dei temi e di luoghi: dal
carcere di Bollate dove si è lavorato nel vivaio curato dai detenuti al campo
da calcio dove ci si è allenati con i rifugiati del St Ambroeus FC, dalle sale
gioco in cui riflettere sul rapporto tra antropologia e videogiochi, alla
cucina di PRESSO dove cucinare parlando di cibo, culture e ricette del mondo,
dal quartiere di San Siro a quello di via Sarpi, dai Bunker Breda al Parco di
CityLife camminando insieme a migranti, artisti, antropologi e urbanisti… fino
agli studi radiofonici di Share Radio per uno laboratorio antropologico dedicato
ai bambini. Attraverso queste e altre attività
abbiamo coinvolto studenti e cittadinanza, portando esempi concreti dei molteplici modi in cui il lavoro di antropologi
e antropologhe dentro e fuori
l’accademia può aiutarci a comprendere le dinamiche sociali e culturali che
caratterizzano la contemporaneità (migrazione, inclusione/esclusione sociale, relazioni
storiche fra nord/sud del mondo), creare momenti di dialogo e di incontro e avere
ricadute positive nella vita di tutti.
La giornata si è conclusa con una Festa dell'Antropologia Pubblica, alla Fabbrica del Vapore, con l’ottimo catering
curato da Catering Milanesi in collaborazione con l’associazione Kamba, promotrice di un progetto di inclusione sociale
per giovani richiedenti asilo e migranti, e lo spettacolo teatrale "Canto
Clandestino" del Teatro degli
Incontri. Un evento finale di grande successo, cui hanno preso parte circa
150 persone. Confortati
dall’ottimo esito di questa prima edizione, come organizzatori del WAD2019 – Antropologia pubblica a Milano
siamo dunque intenzionati a proseguire nella nostra iniziativa anche nel 2020, lavorando fin da ora una seconda
edizione ancora più ricca e partecipata, da immaginare e realizzare insieme nei
prossimi mesi con un percorso inclusivo che speriamo possa coinvolgere la città
di Milano e non solo.
L’evento
Facebook “World Anthropology Day – Antropologia pubblica a Milano” ha
interessato 2337 persone e ha raggiunto la copertura di 80.730 utenti Facebook.
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