mercoledì 14 novembre 2018

Politiche del corpo e governance della riproduzione: “carne”, tecnologie e saperi

Il Dottorato in Antropologia Culturale e Sociale (DACS) e la Laurea Magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche dell'Università di Milano Bicocca organizzano per il 29 e 30 novembre 2018 due giornate di riflessione sul tema delle della materialità corporea nel mondo contemporaneo.


L'intera giornata del 29 novembre sarà dedicata a un workshop dal titolo ‘Politiche del corpo e governance della riproduzione’ suddiviso in due sessioni, che si terranno entrambe in Aula Massa (Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione, Edificio U6).Qui di seguito il programma degli interventi:

Mattina h. 9:30-13:00 Simonetta Grilli (Università di Siena): “Fare i corpi, fare i parenti. Somiglianze di famiglia e relazionalità nella società contemporanea.”Rossana di Silvio (ATS Milano- Università di Milano-Bicocca): “Tra conformità e alterità corporea: essere genitori di un figlio “difettuale.”Chiara Quagliariello (EHESS, Paris) “Opporsi alla medicalizzazione, sentirsi pienamente madri: un’analisi materialista e intersezionale del parto naturale.”Claudia Mattalucci (Università di Milano-Bicocca): “All’origine dei corpi e dei legami parentali. Il destino della ‘carne’ nelle interruzioni volontarie di gravidanza e nelle perdite perinatali in Italia.” 

Pomeriggio h. 14:30-17:30Corinna Guerzoni (Western Fertility Institute, Los Angeles) “Corpi in relazione: la surrogacy gestazionale statunitense.”Alice Sophie Sarcinelli (Université de Liège - Università di Milano-Bicocca): “La ‘natura’ della filiazione tra le famiglie omogenitoriali italiane. Inconsistenze, contraddizioni e ingiunzioni paradossali.”Léa Lincostant (Université de Lyon): “Dalla pratica della medicina della riproduzione alla produzione dei legami di parentela nei percorsi di PMA in Italia: lavorare sui corpi e sulle relazioni.”Lucia Gentile (Università di Milano-Bicocca – INALCO, Paris): “Sterilizzazione femminile e isterectomia. I saperi del corpo riproduttivo delle donne di Bhuj (India) confrontati alle tecnologie. 

Il giorno seguente, 30 novembre, alle ore 10, sempre in Aula Massa, Dominique Memmi (CNRS/EHESS, Paris) terrà la conferenza pubblica dal titolo: "La rivincita della carne. Nuove forme e supporti dell’identità". Direttrice di ricerca in Scienze Sociali presso il CNRS (Centro Nazionale della Ricerca Scientifica, Parigi), Dominique Memmi ha una lunga carriera di pubblicazioni scientifiche. Tra le sue principali opere ricordiamo Les Gardiens du corps (Éditions de l’EHESS, 1996), Faire vivre et laisser mourir (La Découverte, 2003) e La Seconde Vie des bébés morts (Éditions de l’EHESS, 2011). Tra le opere da lei co-dirette : Le gouvernement des corps (Éditions de l’EHESS, 2004) e La tentation du corps (con Éditions de l’EHESS, 2009).

Sul tema della conferenza, si propone qui di seguito una breve presentazione dell'omonimo volume pubblicato dall'autrice nel 2014 (Parigi, Editions du Seuil):

" Dopo aver esortato i padri a tagliare il cordone ombelicale, si sono sollecitate le madri ad allattare nuovamente. Il contatto pelle a pelle con il neonato è sempre più valorizzato, ed alcuni invitano i genitori a contemplare anche la placenta. I parenti di un bambino nato morto sono incoraggiati a toccarlo, e ad accettare di prendere una “foto ricordo”. Il confronto con il corpo dei defunti è diventato una crescente necessità e la cremazione è accusata di negare la dolorosa esperienza del lutto. Parallelamente, la conoscenza dei genitori biologici viene considerata indispensabile per il benessere identitario delle persone adottate, o concepite tramite il dono di gameti. E negli organi trapiantati aleggia il « pericolo » della personalità del donatore, con il rischio che il rifiuto psichico del nuovo organo possa condurre ad un rigetto fisico. E’così che, intorno alla nascita e alla morte, da oltre venti anni, nella maggior parte dei paesi occidentali, si opera una focalizzazione sul corpo come nuovo supporto dell’identità. 

Quali preoccupazioni sottendono queste concezioni che i professionisti della psichiatria, delle cure mediche e delle pratiche funerarie sono spesso i primi e i più interessati a mettere in pratica? In che modo la carne si ritrova investita di significati psichici orientati a « stringere » legami considerati troppo laschi ed identità concepite come troppo fluttuanti ? Attraverso l’analisi di pratiche la cui convergenza è rimasta finora inesplorata, questo studio rivela i meccanismi di un cambiamento ideologico e culturale maggiore.

Ricca di informazioni e di interpretazioni, ed attenta alla comparazione internazionale, questa opera catturerà l’attenzione di sociologi, antropologi della modernità e storici del XX secolo. Scritta in modo semplice e lineare, sebbene non priva di suspense narrativa, quest’opera risulterà facilmente accessibile per tutti coloro che si interessano ai temi della nascita, della morte, della filiazione e della permanente ricostruzione delle nostre identità. 
Questo libro si rivolge, allo stesso tempo, ai professionisti della psichiatria, delle cure mediche e dei riti funerari, che vedranno le loro pratiche quotidiane finemente analizzate.
Per le sintesi proposte su diversi nodi tematici (allattamento, utilizzi della placenta, morte perinatale, dono di organi), questo libro può rappresentare infine un prezioso supporto per i docenti di storia, sociologia ed antropologia impegnati in attività di insegnamento all'interno di corsi di laurea in medicina, ostetricia ed infermieristica dove, in questi ultimi anni, si riscontra una sempre maggiore apertura alle scienze sociali".

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